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La stessa determinazione ogni giorno.

L’indice europeo sull’uguaglianza di genere ci permette di avere una visione globale sulla qualità della vita delle donne in Italia, sulle battaglie ancora da condurre e sull’andamento storico dei fenomeni di discriminazione di genere.


L’indice sull’uguaglianza di genere utilizza una scala da 1 a 100, in cui 1 corrisponde alla totale disparità e 100 alla totale parità. Nel 2020 l’Italia si è attestata al 14° posto nella classifica degli Stati membri, con un punteggio di 63,5 punti su 100, inferiore di 4,4 punti rispetto a quello generale dell’Unione Europea. Il punteggio è aumentato di 10 punti dal 2010.


L’indice generale è composto da molte aree, e l’analisi dell’andamento in ciascun settore è particolarmente interessante, perché permette di comprendere dove è ancora necessario lavorare. In particolare, i punteggi più bassi in Italia si registrano nelle aree del potere, del tempo, della conoscenza e del lavoro.

Il lavoro di cura domestica non retribuito è ancora per la maggior parte un onere delle donne. Nel mondo del lavoro, la retribuzione mensile delle donne è di un quinto inferiore rispetto a quella degli uomini, e il tasso di occupazione a tempo pieno per le donne resta invariato negli anni, attestandosi intorno al 31%. Un minore tasso di occupazione significa minore indipendenza economica, e di conseguenza, minore autonomia di scelta nella propria esistenza.


Negli anni, in Italia, ci sono stati dei miglioramenti nel processo decisionale ed economico: l’introduzione della quota legislativa del 33 % di donne nei consigli di amministrazione delle società ha portato ad un maggiore equilibrio da questo punto di vista. Anche la percentuale di donne fra parlamentari e ministri è aumentata.


I dati sulla violenza di genere non sono aggiornati: è in corso una nuova indagine che ci porterà ad avere nuovi dati nel 2023. Sappiamo però da altre fonti che:

· Risulta ancora esposta al rischio di mutilazione genitale femminile una percentuale fra il 15 % al 24% delle ragazze della popolazione migrante residente (Dati Eige)

· Il 2 % delle donne ha subito molestie online (Dati Eurofund)

· Il pericolo maggiore per le donne proviene da persone che conoscono: la violenza spesso si annida nelle mura di casa.

· Nel 2022 in Italia si sono registrati 319 omicidi di cui 125 con vittime di sesso femminile, circa il 39% (Dati Ministero dell’Interno).


Alla luce di questi dati, è evidente che le battaglie per l’uguaglianza di genere sono ancora vive, pulsanti, e non possono che essere quotidiane, perché le discriminazioni si annidano nella vita di ogni giorno. Le ricorrenze, in questo senso, ci aiutano a fermarci, riflettere, fare il punto, per continuare il giorno dopo, con la stessa forza e determinazione.

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